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Purtroppo ci siamo persa una delle storie più suggestive e fantastiche della Bibbia, quella del profeta Balaam e della sua asina parlante (Nm 22ss). La parashà numero 40, Balak, בָּלָק (Nm 22,1-25,9), infatti, per il solito allineamento del calendario lunisolare al nostro gregoriano, è stata accorpata alla scorsa, Chukat, חֻקַּת. Una storia, molto nota, la cui eco si ritrova anche nel Nuovo Testamento (Ap 2,14; 2Pt 2,15-16; Gd 11), negli apocrifi e persino nel Corano (Sura 7). Balaam, un profeta di Madian, nemica di Israele, viene invitato (= costretto) dal suo re, Balak, a maledire il popolo di Dio. Ma la maledizione si trasforma alla fine in una benedizione. Dio riesce a farsi sentire e convincere il “profeta di stato” facendo profetare l’asina che cavalcava (Nm 22,22ss). 

La scorsa parashà si concludeva però con un episodio drammatico. Stabilitosi a Sittim, Israele “cominciò a fornicare con le figlie di Moab” (Nm 25,1). Una espressione ebraica che richiama la profanazione del Nome di Dio. Probabilmente una forma di adesione alla prostituzione sacra aborrita da Dio. וַיָּחֶל, va-yacher che noi traduciamo “e iniziò” anche in Gen 4,26, introduce infatti un’azione di idolatria, di profanazione della santità di Dio, לִזְנוֹת liznot, confermata dal nome della divinità a cui tali pratiche idolatriche erano dedicate: Baal-Peor (v. 3). L’episodio si conclude con Fineès che con un lancia trafigge nel basso ventre il responsabile di tale atto assieme alla sua prostituta sacra, mettendo fine all’ira di Dio, non dopo aver subito la morte di ben 24 mila uomini  (Nm 25,6ss).

Questo Fineès, che in ebraico è Pinchas פִּֽינְחָס “figlio di Eleàzaro, figlio del Sacerdote Aronne” (Nm25,11) apre la nostra 41ma parashà. Di lui e del suo gesto cruento, ma apprezzato da Dio, ce ne parla Daniele Salamone nel sua lezione “Prendere posizione per amore di HaShem”. La chiave per capire è nel binomio “amore - franchezza”. San Paolo insegna a parlare con franchezza ma nella giusta misura. Dallo zelo per il Signore fu preso anche Elia e lo stesso Gesù quando scacciò con un frusta i cambiavalute dal tempio. La depravazione morale di Baal-Peor è presente anche nella nostra società: come deve reagire il cristiano?

 

La parashà Pinchas contiene anche un bel episodio edificante di intraprendenza ed emancipazione femminile che andrebbe meditato (Nm 27). Cinque sorelle, le figlie di Selofcad, si presentano per chiedere l’eredità che spettava solo agli uomini. Il loro coraggio fece cambiare anche la volontà di Dio che fu costretto addirittura a cambiare la sua Legge per loro. Tutto è possibile a chi sa chiedere con franchezza e verità, secondo la Sua volontà, perché Dio è buono!

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Per lo studio dell’ebraico, questa settimana proponiamo il ripasso dei due modi fondamentali del verbo, il perfetto e imperfetto della forma base qal, guardandoli insieme per memorizzali più facilmente:

שָׁלוֹם

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