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Con la Parashà Ytrò (Es 18,1-20,23 10) entriamo nel cuore della Torah. Dio dopo aver liberato Israele, sul monte Sinai gli fa dono della Legge, i dieci comandamenti, legge di libertà. Non basta infatti essere stati liberati dalla schiavitù esterna, bisogna ora conquistare la vera libertà, quella dagli idoli che dominano ancora nel cuore.

E prima della Legge, c’è il bisogno di giustizia. È un bisogno naturale, primordiale che ogni uomo sperimenta in sé. E Mosè provvede ad amministrarla personalmente, sedendo in tribunale ogni giorno. Ma giudicare le cause di un popolo di oltre 600mila persone è un peso insostenibile. E sarà proprio Ietro suo suocero, da cui prende avvio e nome questa parashà, a suggerirgli la soluzione. Ytrò sacerdote di Madian, è un pagano, forse un luogotenente d’Egitto, uomo istruito e saggio. Intuisce subito l’importanza del progetto di questo “nuovo” Dio di Israele, lo approva e lo asseconda, mettendo a sua disposizione la sua grande esperienza. “Sceglierai tra tutto il popolo  uomini validi che temono Dio - consiglia a suo genero Mosè - … per costituirli sopra di loro come capi di migliaia, capi di centinaia, capi di cinquantine e capi di decine” (Es 18,21). L’antica regola del “divide et impera” funzionerà.

E solo dopo la corretta amministrazione della giustizia, arrivano anche le leggi. Il commento di Daniele Salamone in merito:

Molto ha fatto discutere, il termine “invano” nel comandamento dell’uso del Nome di Dio: “Non pronuncerai il nome del Signore tuo Dio invano” (Es 20,7). לַשָּׁוְא Lashav più che “invano”, termine italiano molto vago e pericolosamente generico, alla lettera sarebbe “per inganno”, e alluderebbe alla pratica dei rituali magici egizi, forme di idolatria severamente condannate della Torah.

Le due tavole della Legge simmetricamente vincolano il “tu” a cui sono rivolti i comandamenti, a un doppio amore, quello per Dio e quello per il prossimo, i due assi della croce, quello verticale e quello orizzontale. E’ infatti in Gesù Yeshua, nel suo insegnamento e nella sua donazione gratuita, che tale sintesi della Legge si è compiutamente realizzata. E san Paolo riassume: “Tutta la legge infatti trova la sua pienezza in un solo precetto: amerai il prossimo tuo come te stesso” (Gal 5,14)

Salamone nella suo video ci rivela anche una curiosità lessicale che conterrebbe velatamente un grande insegnamento: la prima parola e l’ultima del decalogo, “Io (sono)” אַנֹכִי (Es 20,2) e “il prossimo tuo” לְרֵעֶֽךָ (Es 2,17) risponderebbero in modo sconvolgente alla famosa domanda: “chi è il mio prossimo?”. Dio è il tuo prossimo! Da ora in poi nessuno potrà mai più separare l’amore per Dio dall’amore del prossimo

***Per lo studio della lingua, propongo ancora  esercizi di lettura da fare su alcuni versetti di questa fondamentale parashà, ad esempio sui 10 comandamenti. Per rafforzare la nostra competenza nella lettura, segnalo un video completissimo (in inglese ma comprensibilissimo grazie all’ottima grafica) che ci permette di ripassare lettura, scrittura e pronuncia delle 22 lettere. Verso la fine (a partire dal minuto 25,8), una simpatica cantilena ci aiuterà anche a memorizzarle nella loro successione. Mentre dal minuto 26 troviamo anche la scrittura e pronuncia di tutti i suoni vocalici descritte nella scorsa parashà: 

 

Per chi vorrà continuare a seguire l’autore del video, Tim McNinch, troverà una singolare proposta: un programma di lettura in un anno dell’intera Bibbia ebraica sulla base di selezionati passi proposti per difficoltà graduale, ottenuta dall’analisi di accurate statistiche sui  termini classificati in base a una scala ponderata, passando da quelli più rari a quelli più frequenti. Un algoritmo, garantisce il suo inventore, che “tiene conto della proporzione di parole che ricorrono in tutta la Bibbia ebraica 1–10 volte, 10–20 volte, 20–50 volte, 50–200 volte e maggiore di 200 volte, dando maggior peso all'influenza del vocabolario più raro e più comune”, dopo aver opportunamente eliminato nomi propri, termini aramaici, congiunzioni, preposizioni, articoli e l'indicatore (intraducibile) del complemento oggetto.

Anche se le porzioni di Bibbia da leggere sembrano troppo corpose per un principiante, il suo suggerimento è assolutamente da provare. In caso di difficoltà è l’autore stesso che ci invita a contattarlo a questa mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Sul suo canale, Tim McNinch ha altre altre interessanti lezioni.

Buono studio.

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