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L’undicesima parashà (Gen 44,18-47-27) inizia con la lunga intercessione di Giuda per salvare Beniamino dall'arresto. Al padre Giacobbe, Giuda aveva garantito con la sua stessa vita l'incolumità del fratello più piccolo prima di ripartire per l'Egitto. È la scena apice del racconto. Sono le sue parole a far scoppiare in lacrime Giuseppe e spingerlo finalmente a manifestare la sua vera identità ai fratelli. 

La parashà si apre con il verbo “accostarsi”: וַיִּגַּשׁ VaYggàsh, “e si accostò” a Giuseppe… Un verbo che compare molte volte nella Scrittura e che la versione greca dell’Antico Testamento, la LXX, traduce con Ἐγγίσας “enghizo”, stesso verbo usato nel Nuovo Testamento per parlare dell’avvicinarsi del Regno di Dio. E la lettera di Giacomo invita esplicitamente: "Avvicinatevi a Dio ed egli si avvicinerà a voi" (Gc 4,8).

Questo il taglio cristologico offerto da Daniele Salamone nella video lezione di questa settimana:

Al secondo minuto del video, Salamone ci offre la lettura integrale del primo versetto, Gen 44,18. Riporto di seguito il versetto con la vocalizzazione del testo masoretico dell’edizione detta “c” consultabile online, in modo da poterlo rileggere autonomamente e verificare la pronuncia riascoltando quella del video:

Traduzione Cei 2008: Allora Giuda gli si fece innanzi e disse: "Perdona, mio signore, sia permesso al tuo servo di far sentire una parola agli orecchi del mio signore; non si accenda la tua ira contro il tuo servo, perché uno come te è pari al faraone!

Il testo masoretico della Biblia Hebraica Stuttgartensia è scaricabile in pdf a questo indirizzo: http://www.famigliedellavisitazione.it/wp/wp-content/uploads/Lectio/Archivi/BIBBIA_EBRAICA_STUTTGARTENSIA_(BHS).pdf 

Come esercizio, possiamo provare a trascrivere il versetto a mano, come indicato nelle prime lezioni sulle parashot, e poi in forma digitale usando la piattaforma Lexilogos, consigliata nella parashà scorsa.

Successivamente, cerchiamo di riconoscere qualche parola per trovare la corrispondente in italiano, stando attenti all’ordine delle parole che non sempre corrisponde nella traduzione. Ad esempio nel nostro caso in ebraico il verbo precede il soggetto: “E si accostò Giuda e disse …”. Segniamoci le parole nuove e proviamo a individuare per ognuna gli eventuali prefissi e suffissi delle radici. Di solito sono la congiunzione “e”, l’articolo determinativo, la particella pronominale e altre preposizioni. Di essi parleremo nelle prime lezioni di grammatica dalla prossima parashà.

Buono studio

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