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BARI - «Dobbiamo passare dall’ammirazione all’imitazione». Questa la sintesi dell’accorata omelia che il neo-provinciale dei Frati minori, padre Alessandro Mastromatteo, ha rivolto all’entusiastica folla di fedeli che lo scorso 30 giugno ha riempito il tempio della parrocchia di Sant’Antonio, nel quartiere Madonnella, per la chiusura dei festeggiamenti dedicati a uno dei santi più amati dai baresi dopo San Nicola, il taumaturgo Sant’Antonio da Padova, il santo dei poveri.

Un calendario molto denso di appuntamenti spirituali (preghiera, catechesi, celebrazioni), e folcloristici (corteo storico) si è dispiegato per tutto il mese di giugno ruotando intorno al giorno della memoria del Santo, il giorno 13.

Ma quest’anno la celebrazione annuale della festa di Sant’Antonio si è stata arricchita da un'altra importante ricorrenza: il 60mo anniversario dell’erezione della Chiesa a Parrocchia per volontà dell’arcivescovo, monsignore Enrico Nicodemo il 13 giugno 1956.

Una storia lunga e affascinante quella del convento-parrocchia di Sant’Antonio. Il primo tempio costruito dai Francescani minori in onore di San Berardino da Siena risale addirittura al 1617. Consacrata nel 1627, la chiesa crollò nel 1831, in seguito alle profonde lesioni subite dal terremoto 1831. Fu riedificata negli anni 1836-1839 e dedicata questa volta a Sant’Antonio. D’allora, tranne per alcune modiche alla facciata nel 1942, e il restauro e adattamenti degli interni per la riforma liturgica fatti nel 1976, la Chiesa è rimasta sostanzialmente quella originale del 1839.

60 anni di vita parrocchiale, 400 anni di presenza nel quartiere Madonnella - l’anno prossimo l’anniversario! -, e sopratutto i 176 anni di culto al santo amico dei poveri sono stati decisamente un ottimo motivo per far festa. Nella consapevolezza però che il vero culto a Sant’Antonio non è pura ammirazione delle sue doti taumaturgiche ma sopratutto impegno nell’imitazione delle sue virtù.

È con questo santo proposito che lo scorso 30 giugno abbiamo chiuso i festeggiamenti, deposto la statua dall’altare, baciato la santa reliquia e salutato il Santo con un fragoroso applauso.

Il video della conclusione della celebrazione:



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