Dante e Isaia

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Che Isaia sia il più “poetico” dei profeti per saperlo non serve scomodare la filologia biblica. Lo dimostra la rilevanza che ha tra le fonti letterarie del nostro sommo poeta italiano, Dante. La sua opera è infatti pregna di allusioni e citazioni esplicite e implicite del Profeta. A partire dal celeberrimo incipit dell’Inferno, “Nel mezzo del cammin …” evidende ricreazione a calco di Isaia 38,10, che Dante leggeva nella traduzione latina di Girolamo: “Ego dixi: “In dimidio dierum meorum vadam ad portas inferi, che la Bibbia Cei traduce: “Io dicevo: "A metà dei miei giorni me ne vado, sono trattenuto alle porte degli inferi”.