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Sabato 26 ottobre i nostri fratelli ebrei hanno ripreso la lettura annuale della Torah, i primi cinque libri della Bibbia che noi chiamiamo Pentateuco (cinque libri). Indipendentemente dai capitoli e dai versetti, questi libri vengono suddivisi in 52 pericopi dette Parashot, corrispondenti alle 52-(54 anni embolismici) settimane di un anno lunare (cfr. Wikipedia).

Esistono molti siti dove possiamo attingere informazioni ed esempi su questa forma di lettura continua della Scrittura (ne darò conto nei prossimi articoli), ma voglio proporvi le letture che l’amico Daniele Salamone ci sta regalando attraverso video-lezioni costruite in collaborazione con la Shuvu.tv, per il progetto internazionale "Perle della Torah" (qui la presentazione).

Salamone è talmid (allievo) e moreh (insegnante) della “scuola rabbinica messianica internazionale Yeshivat Shuvu”,  nonché ministro messianico di “Ahavat Ammi” (= "Per amore del mio popolo") fondato dal rabbino Itzhak Shapira. Il suo lavoro consiste nell'illustrare al mondo cristiano italiano il pensiero messianico e il relativo stile di studio e d'insegnamento. Un tipo d'insegnamento che difficilmente potremo trovare in una chiesa cristiana tradizionale.

Questa prima Parashà prende il nome del primo libro di Genesi che inizia proprio con “In principio” Bereschit, e si estende dal capitolo 1,1 fino al capitolo 6,8. 

Nel video che segue qui in calce, l’autore spiega Gen 3,15

Io porrò inimicizia fra te e la donna,

fra la tua stirpe e la sua stirpe:

questa ti schiaccerà la testa

e tu le insidierai il calcagno

Questo versetto è  ritenuto dalla cristianità una forma di protovangelo in cui si annuncia il trionfo sul male (il serpente) da parte del discendente di Eva (Maria), il Messia, Gesù Cristo. In realtà il versetto parla di una generica lotta eterna tra il bene e il male la cui redenzione, Gheulah sarebbe avvenuta in un tempo non precisato.

Si passa ad esaminare le singole lettere che formano la prima parola Bereshit: Bet Resh Aleph Shin Yod Tau. La lettura mistica dei loro segni e valori numerici ci rivelano il completo, misterioso messaggio redenzione contenuto non solo in Genesi ma in tutta la rivelazione biblica.

Questa lettura, tuttavia, per quanto suggestiva, mi sembra un po' forzata dato che le singole lettere di Bereshit  posso avere anche altri significati, e la lettera Bet, ripetuta nell'interpretazione a indicare Chiesa, in realtà non c’è. Si tratta di un tentativo di decriptare tutta la Bibbia a prescindere dal significato letterale del testo andando al di là della grammatica. Una lettura che potrebbe essere fatta anche chi non possiede alcuna conoscenza della lingua ebraica. Un tentativo complessivo di applicazione di questo metodo lo fa Alessandro Conti sul suo sito.

In questa prospettiva, più interessanti e meno arbitrarie mi sembrano le interpretazioni offerte dalla pagina facebook “Crescere con le radici delle parole ebraiche” che accosta parole con lettere invertire o di identico valore numerale. In merito al nostro  "Bereshit" troviamo questo lungo post che riporto integralmente:

IN PRINCIPIO בְּרֵאשִׁית (BERESHIT)! Questa è la prima parola della Torà e la sua radice è ר א ש (Resh-Alef-Shin). Così si scrive רֹֹאשׁ (ROSH) CAPO, TESTA, la fonte del pensiero che dà origine al movimento dell’ atto creativo .

La ר (Resh) rappresenta l’inizio, l’origine e vale 200 come la parola עֶצֶם (Etzem) OSSO , ESSENZA ma anche SOSTANZA che accompagna la parola אֵשׁ FUOCO con il suo potere trasformativo. La parola רֹאשׁ testa è composta dalle stesse lettere di אֹשֶׁר (Osher)FELICITA’.

La prima lettera della Torah è la ב , la dimora delle dimore che accoglie l’energia pura della א e la mantiene integra. E’ aperta al lato sinistro e indica il movimento corretto del procedere. Ci invita a non regredire e a non indagare i profondi misteri . Come la mistica ebraica insegna la ב è stata scelta per questo compito di apertura così importante perché irradia בְּרָכָה (Berachà) BENEDIZIONE ed è la lettera della CREAZIONE (Beriàh) בְּרִיאָה. Questa è anche la lettera che rappresenta יִצְחָק Isacco, il patriarca che è stato stabile nella sua tenda e nella terra di Canaan che non ha mai abbandonato.

Anche la preposizione בְּ quando significa IN , indica questo senso di contenenza. La parola che la segue è רְאשִׁית (Reshit) PRINCIPIO. E’ un inizio temporale che vuole narrare il nulla anteriore ma può essere anche un costrutto. Di che cosa? Della Torah e di Israele!

Se elaboriamo la parola בְּרֵאשִׁית (BERESHIT) può diventare בָּרָא שִׁית (Barà Shit) e trovarci davanti all’espressione “Ha creato il fondamento”. Quando si affrontano queste parole primordiali, ci si rende conto dei numerosi commenti e studi fatti su ognuna delle parole del testo sacro.

Dalla radice ר א ש troviamo anche la parola רִאשׁוֹן PRIMO (Rishon-plurale Rishonim) רִאשׁוֹנִים … BUON PRINCIPIO!


Il video di Salamone (22 minuti): Parashàt Bereshit” - In principio era la Gheulah:

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